Contratto di professionalizzazione: quota per meglio educare!
Publié le 04 mars 2016
Un dipendente assunti mediante un contratto di professionalizzazione ha, all'interno dell'impresa che lo impiega, apprendimento pratico lui di acquisire un know-how.
Per completare questa formazione, può ora essere consentito ad altre società di utilizzare, tra l'altro, attrezzature o tecniche che non vengono utilizzate dal suo datore di lavoro.
Ma solo in misura limitata: al momento della ricezione dell'impiegato in queste altre imprese non può superare la metà del tempo di formazione previste nel contratto di professionalizzazione. In altre parole, il dipendente deve essere presente almeno la metà del suo tempo alla formazione nell'ambito dell'impresa che lo occupa.
In pratica, si è concluso un accordo tra il datore di lavoro, il dipendente e le imprese a casa. Imposta la durata del periodo di casa del dipendente, orari e luoghi di lavoro, come pure accordi, tra il datore di lavoro e ogni azienda a casa, spese, tasse e benefici connessi con il suo uso di condivisione.
Infine viene specificato che deve essere nominato un tutore all'interno di ogni azienda ospitante.
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